L’evoluzione biologica del virus SARS-CoV-2, a sua volta risultato delle mutazioni verificatesi nel tempo, ha comportato, come previsto dagli scienziati evoluzionistici, la progressiva selezione di varianti e subvarianti con il relativo cambiamento di patogenicità.
La corsa evoluzionistica del virus, generalmente volta a raggiungere la massima trasmissibilità possibile
con prevalenza della variante più diffusiva sulle altre precedenti, lo porta a diventare capace di infettare finanche persone che possiedono una discreta immunità residua legata a infezioni verificatesi
con ceppi precedentemente circolanti o a vaccino. Si è così passati dal ceppo originario di Wuhan responsabile di gravi forme di COVID-19 soprattutto nei soggetti particolarmente vulnerabili, agli ultimi lignaggi di Omicron che determinano prevalentemente malattie delle alte vie respiratorie ma che, in soggetti fragili ed immunocompromessi, possono essere responsabili di forme invasive polmonari o complicare comorbidità preesistenti.
Le misure preventive, la diagnosi, l’inquadramento clinico e l’approccio terapeutico dei pazienti gestibili a domicilio hanno subito anch’essi cambiamenti passando da un tentativo di cure standardizzate nelle forme ancestrali (ceppi di Wuhan e immediatamente successivi) a quelle attuali ad
personam particolarmente efficaci anche grazie agli antivirali disponibili. Tali tematiche verranno affrontate in questo corso, anche grazie al supporto di casi clinici didattici.